
Il professor Massimo Caruso dell’università di Catania approfondisce la ricerca pubblicata sulla rivista Thorax e osserva che: “Non è basata su criteri reali”
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Thorax le sostanze contenute nei liquidi di ricarica per #SigaretteElettroniche possono compromettere le funzioni immunitarie di alcune cellule che si trovano nei polmoni.
A distanza di qualche giorno, arriva la risposta della comunità scientifica che sembrerebbe smontare i risultati evidenziati in relazione alla metodologia usata che non riprodurrebbe condizioni verosimili.
Massimo Caruso, docente dell’Università degli Studi di Catania ed esperto di asma e immunologia della Lega Italiana Anti Fumo afferma che;
“Come è accaduto per altri studi, ci troviamo di nuovo di fronte all’impossibilità di tradurre i risultati di uno studio nella realtà dell’utilizzo quotidiano della sigaretta elettronica. La necessità di seguire protocolli standardizzati e ben definiti per la generazione del vapore risulta di nuovo evidente.
L’esposizione per 24 ore al condensato del vapore di e-cig, ad esempio, è lontanissima dalla realtà perchè nessuno svapa ininterrottamente per 24 ore.
I macrofagi alveolari, inoltre, non sono cellule circolanti, bensì residenti nel tessuto polmonare e per avere una reale identificazione degli effetti del vapore di e-cig su di essi bisognava creare un modello di tessuto polmonare per esporli all’effetto diretto del vapore.
Insomma sebbene sia positivo l’uso di cellule umane normali, oltre a quelle tumorali, i dati di questo studio appaiono, a nostro avviso,clinicamente irrilevanti.”