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“C’è bisogno di un incontro urgente con il Governo”

Anpvu: “Niente Tasse, no Aams e ritorno dell’online: queste promesse sono state disattese”.

Nessuna tassa sulle sigarette elettroniche.

Riaprire la vendita online di liquidi con e senza nicotina.

Eliminare la gestione del Monopolio di Stato.

Ecco le richieste che l’associazione dei consumatori italiani di sigarette elettroniche (Anpvu) rivolge all’attuale governo Conte.

L’associazione si dichiara disponibile ad un incontro .

A seguire la comunicazione inoltrata dal responsabile Carmine Canino, si richiama ad una comunicazione simile inoltrata, qualche giorno fa, dalla rete internazionale dei consumatori di nicotina Innco, di cui fa parte anche ANPVU.

“..Preso atto della attuale mancata inclusione in legge di bilancio della riforma abrogativa già promessa in tema di regime fiscale relativo ai liquidi da inalazione, riproponiamo con forza la richiesta che si provveda urgentemente in tal senso.

La nostra Associazione non ha mai creduto nella logica della “battaglia silente” che sinora non ha portato ad alcun risultato, pertanto continueremo con sempre maggior vigore a reclamare i diritti dei consumatori – in primis il diritto alla salute costituzionalmente garantito all’art. 32 – gravemente pregiudicati dall’attuale regime normativo, come recentemente riproposto al Governo, in data 2 novembre u.s., dalla Rete Internazionale dei Consumatori INNCO di cui orgogliosamente siamo membri. A dispetto delle promesse elettorali espressamente manifestate, non vi è stato al momento alcun regime di discontinuità rispetto al precedente governo, se è vero che, accanto alla normativa che permane immodificata, da un lato il Ministero della Salute continua ad ignorare il tema, dall’altro permane la totale indifferenza da parte delle Istituzioni nei confronti dei Consumatori di vaporizzatori personali.

Allo stato attuale, la generalità dei consumatori subisce una irragionevole barriera all’ingresso del mercato del vaping, determinato da un’imposta irragionevole e abnorme; nel contempo alla generalità dei consumatori è negata in qualsiasi forma una informativa corretta e veritiera che espliciti con trasparenza la enorme riduzione del danno derivante dalla sostituzione delle sigarette analogiche con le e-cig.

In un simile contesto, riteniamo che le Istituzioni possano e debbano profondamente ripensare al ruolo da attribuirsi al “vaping” ed alla sigaretta elettronica, la cui regolamentazione “punitiva”, tradisce ad oggi una totale ed ingiustificata equiparazione alla “sigaretta analogica”, in primis per tramite della esorbitante imposta di consumo ….


……..Attendiamo una svolta, un segnale che renda incontrovertibilmente chiaro che, al primo posto negli interessi delle Istituzioni, ci sia il cittadino………


……….Alla luce di quanto sopra, ricordando la fiducia accordataVi nel veicolare il messaggio da Voi portato in sede di campagna elettorale, riproponiamo con forza la richiesta dell’abolizione totale della tassa sui liquidi da inalazione, l’uscita da AAMS ed il reintegro del commercio on-line oltre che chiedere di essere coinvolti a pieno titolo nei processi decisionali unitamente alla possibilità di poter instaurare con il Governo ed il Ministero della salute un dialogo costruttivo…..

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Eurispes da il via al primo studio di settore sulla sigaretta elettronica

Iniziativa di Vapitaly e le associazioni di categoria UniEcig e Coiv.

L’istituto EURISPES condurrà il primo studio di settore sulla sigaretta elettronica.

L’iniziativa parte dao Coiv (Coalizione Operatori Italiani del Vaping), UniEcig (Unione Esercenti Italiani E-cig) e Vapitaly, l’organizzatore delle fiere di Verona e Roma.

L’iniziativa ha seguito lo studio sulla riduzione del danno presentato dal professor Gian Maria Fara , presentato a Settembre presso la sede della stampa estera.

Il progetto è, in fin dei conti, l’ennesima ricerca sulla sigaretta elettronica, ma questa volta condotta in rapporto con l’associazione dei medici di base (circa 43mila iscritti) che ogni giorno siosservano le patologie correlate al  fumo.

Un altro tentativo di allontanare il mondo della sigaretta Elettronica dal contesto della fiscalità in cui è stata relegato dalle ultime normative. 


“Per il nostro settore è particolarmente importante avere uno studio di settore completo e autorevole, che sia strumentale al percorso di normazione, che da anni ci vede privi di dati da presentare, e alla divulgazione del concetto del danno ridotto che la sigaretta elettronica produce”.


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In Inghilterra via libera alla pubblicità con frasi sulla riduzione del danno

La commissione parlamentare inglese ha annunciato la storica decisione.

Le autorità britanniche compiono un nuovo passo avanti in favore del vaping.

La Committees of Advertising Practice, la commissione che regola la pubblicità, ha annunciato che è stato tolto il divieto di fare affermazioni sulla salute nella pubblicità di sigarette elettroniche.

La misura era nell’aria almeno dallo scorso settembre, quando il presidente della Commissione scienza e tecnologia del Parlamento, Norman Lamb, aveva affermato che :


” bisogna passare a un quadro normativo proporzionato al rischio, nel quale le norme, le regole sulla pubblicità e le tasse riflettano il danno relativo delle varie sigarette elettroniche e dei prodotti del tabacco esistenti”.

Ottenere la nuova legge è stato semplicissimo; è bastato levare dall’articolo 22.5, dell’attuale normativa, che recita “le comunicazioni pubblicitarie non possono contenere affermazioni sulla salute o mediche, a meno che il prodotto non sia stato autorizzato a quello scopo dall’Mhra (l’agenzia regolatrice del farmaco, ndr)”, è stata semplicemente cancellata la parola “health”, sulla salute.

#ecig,#mood,#tabacco,#sigarettaelettronica

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Decreto Fiscale, Pd e Leu contro la sigaretta elettronica

Gli emendamenti della sinistra parlamentare per non consentire alle aziende di rimodulare il debito pregresso con il fisco.

Dalla sinistra sono stati presentati proposte di cambiamento al testo del decreto legge fiscale in approvazione al Senato.

Le ipotesi però non sono volte a rimodularel’imposta di consumo o a consentire la libera vendita di liquidi senza nicotina, ma a impedire che le aziende possano rateizzare e vedersi scontato il debito pregresso con il fisco.

Sia il gruppo del Partito Democratico (con le fime dei senatori D’Alfonso, Bonifazi, Comincini, Grimani, D’Arienzo) che di Liberi e Uguali (coni senatori Grasso, De Petris, Errani, La Forgia) hanno presentato emendamenti per cancellare per intero l’articolo 8 del decreto fiscale, quello che consente alle aziende di rinegoziare il debito pregresso con il fisco vorrebbero, inoltre, che il debito venisse pagato in 24 rate e non in 120 come invece risultante dal decreto legge fiscale.

Terza ipotesi emendativa, l’obbligo di versare tutto il debito (senza possibilità di rinegoziazione) nel caso in cui l’azienda saltasse il pagamento di una sola rata, non sei come invece prevede il testo del governo.

Un altro colpo all’industria Italiana, morente, della Sigaretta Elettronica e l’ennesimo autogol di una sinistra defunta.

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La politica Italiana sulle sigarette elettroniche scuote le associazioni internazionali

La Rete internazionale dei consumatori di nicotina auspica un intervento normativo a sostegno della riduzione del danno.

“Il monopolio dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato limita la vendita di sigarette elettroniche a tabaccherie, farmacie e negozi autorizzati dalla stessa amministrazione; il divieto di vendite nazionali e transfrontaliere online, il livello drastico della tassa sui “consumi” imposta sui liquidi elettronici/ingredienti e le norme vaghe hanno decimato ciò che un tempo era il settore di crescita più elevato nell’UE.

Ne è risultata una perdita enorme per l’economia italiana e il settore italiano delle sigarette elettroniche, ma la perdita più grave di tutte è stata sostenuta dai consumatori di nicotina e dalla sanità pubblica.

L’imposizione della “tassa consumi” sul liquido elettronico nel 2014 è stata introdotta senza alcun riguardo per la nota sensibilità dei prezzi delle sigarette elettroniche o le conseguenze per la sanità pubblica. Inoltre, è stata concepita dalla decisione inspiegabile di creare una nuova categoria merceologica: “liquidi da inalazione contenenti o meno nicotina”

Il precedente governo italiano difendeva questa politica come una legittima risposta fiscale necessaria per compensare i ricavi in calo sul tabacco.

La salute di ex-fumatori che sono passati a un prodotto di nicotina con almeno il 95% in meno di rischio era e continua a essere completamente ignorata.

Siamo rimasti estremamente delusi di scoprire che anche la seconda bozza della legge di bilancio pubblicata il 29 ottobre 2018 non include alcuna proposta di revisione sulla tassa sui consumi nonostante l’impegno della coalizione al riguardo essendo inclusa nel suo “contratto” di 57 pagine. Una promessa personale di revocare la tassa era stata fatta direttamente alla filiera del vaping ed ai consumatori di sigarette elettroniche dall’Onorevole Matteo Salvini a gennaio, anche attraverso la sottoscrizione di una lettera di intenti con le associazioni italiane del settore, e la sua omissione si ripercuote negativamente sull’intenzione del vostro governo di rispettare i suoi impegni elettorali.

La seconda bozza, tuttavia, contiene invece disposizioni per aumentare i tassi delle imposte attuali sul tabacco combustibile.

Se l’imposta iniqua sui liquidi da “inalazione” non viene abrogata, qualsiasi aumento in percentuale sul tabacco risulterà in un aumento corrispondente sui liquidi elettronici. Questo è assurdo.

Le conseguenze della tassa sui consumi attuale danno pessime notizie.

Una normativa esagerata, una tassazione iniqua e un accesso limitato creano un terreno fertile per attività del mercato nero.

I consumatori che si ritengono vittime di restrizioni oppressive troveranno inevitabilmente dei modi per aggirarle e gli ex-fumatori, avendo provato i benefici per la salute del passaggio alle sigarette elettroniche non sono un’eccezione.

La decisione di vietare le vendite online e di proibire le importazioni (con il pretesto di “mantenere la qualità”) ha semplicemente gettato benzina sul fuoco.

Lontano dal “mantenere la qualità”, le restrizioni attuali hanno aumentato notevolmente il potenziale di circolazione di ingredienti illegali non testati di provenienza sconosciuta: un rischio potenziale per la salute dell’utente e una perdita di ricavi per l’economia.

Perché gli ex-fumatori dovrebbero essere obbligati a pagare il doppio per un prodotto che è almeno il 95% più sicuro?

Il livello attuale di tassazione ha portato a un prodotto di nicotina significativamente più sicuro con un costo doppio rispetto al prodotto letale al quale i fumatori hanno provato così duramente a rinunciare.

Questo è assurdo!

Il divieto di vendite online nazionali ha un impatto diretto sulle persone che vivono in zone rurali con poco o nessun accesso ai negozi specializzati di sigarette elettroniche.

Il successo delle sigarette elettroniche nella sostituzione del tabacco spesso dipende dall’accesso dei consumatori a un ampio livello di scelta per personalizzare sia il “vaporizzatore” sia il sapore del liquido.

Dipende pesantemente anche sull’accesso dei nuovi utenti a consulenze personali e istruzioni da parte del personale indipendente delle sigarette elettroniche”.

La lettera è stata ricevuta dal premier Conte, dai vicepremier Salvini e Di Maio, dal ministro all’economia Tria e dai sottosegretari Garavaglia e Castelli, dal presidente della commissione Finanze del Senato Bagnai e dalla referente nazionale “svapo” per la Lega, Silvana Comaroli.

Rimaniamo in attesa di notizie.

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Cannabis leggera, è veramente innocua?

Siamo sicuri che la cannabis light non faccia male?

Il dottor Serpelloni del Sert di Verona ha dimostrato che è sufficiente dotarsi di un estrattore e di bombolette di gas butano, e di un breve tutorial online, per ottenere un composto resinoso con altissima concentrazione di Thc.

Il thc è l’elemento che modifica lo stato psichico dell’individuo.

Gli sperimentatori hanno acquistato foglie e infiorescenze di cannabis nei negozi che la vendono e hanno seguito i tutorial online per ottenere, alla fine , una vera e propria droga.

Il composto resinoso ottenuto alla fine della procedura, molto simile al miele, può essere consumato come un normale spinello, oppure diluito con glicole e quindi fumato anche con una sigaretta elettronica.

“chi semina cannabis raccoglie eronina”.

Parlando di cannabis light si dice che si limiti a rilassare ma il mondo medico sa benisiimo che fumare cannabis è dannoso per la salute e comporta malattie polmonari, cardiache, mentali e di sviluppo cognitivo… I giovani queste cose non le sanno?

#Salute , #Svapo , #Ecig , #SigarettaElettronica

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Secondo i medici spagnoli: “La sigaretta elettronica è innovazione sanitaria del XXI secolo”

Le associazioni Move e Anesvap (medici e consumatori) hanno emanato un documento per sensibilizzare l’opinione pubblica e il governo a combattere il tabagismo con l’usa della sigaretta elettronica.

Carmen Escrig, biologa, coordinatrice di Move scrive:

“I prodotti alternativi senza combustione non sono solo un’alternativa meno dannosa al tabacco convenzionale (95% secondo il Ministero della Salute del Regno Unito e più esperti), ma anche che hanno il potenziale per dare un aiuto definitivo a quei fumatori che non sono riusciti ad abbandonare il loro consumo.

A titolo di esempio, i tassi di fumo in paesi come il Regno Unito o gli Stati Uniti, da quando è stato consolidato lo svapo, sono drasticamente diminuiti. Tenuto conto di questa realtà e che riflette le conclusioni della conferenza, un gruppo pionieristico di medici, di esperti di salute pubblica e docenti universitari hanno lavorato ad un manifesto per ridurre i danni da fumo in Spagna chiedendo apertamente e chiaramente un’innovazione.

Mentre i nuovi prodotti sono sicuri, la riduzione del danno nei fumatori che sono passati ad un prodotto di vaping è così grande che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio nuovo paradigma.

Questa è la grande innovazione sanitaria del XXI secolo nella lotta al tabacco e integrarla efficientemente in tutte le nostre politiche tradizionali è, senza dubbio, la grande sfida che dovremo affrontare“.

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GdF sequestra liquidi e nicotina in acqua

Operazione delle Fiamme Gialle a Melito di Napoli. Sequestrati 1250 litri e fermati 26 lavoratori in nero.

I finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Napoli hanno fermato un rilevante traffico illecito di nicotina liquida “di contrabbando” proveniente da non identificati laboratori cinesi.

Le Fiamme Gialle partenopee hanno scoperto un ingegnoso meccanismo di acquisto della nicotina liquida pura e di rivendita del prodotto finito che era destinato a tutto il mercato europeo.

La sostanza potenzialmente tossica veniva acquistata dalla Cina a circa 50/60 euro al litro con falsa documentazione.