
Le patologie legate al fumo di sigaretta e l’inquinamento causato dai mozziconi non fermano quei molti stati che ancora non appoggiano le sigarette elettroniche.
In Italia 80000 persone all’anno muoiono per patologie legate al fumo di sigaretta; non considerando i danni da fumo passivo, l’inquinamento causato dai mozziconi e il peso sul servizio sanitario; non sarebbe il caso che il nostro paese sdoganasse l’uso delle sigarette elettroniche?
Gli studiosi raccolti ad Atene per la quinta edizione del Tobacco harm reduction: novel products, research & policy , sono concordi nell’affermare che la sigaretta elettronica diminuisce il danno da fumo tradizionale e che quei paesi che non l’hanno ancora fatto, dovrebbero consigliarne l’uso.
Il sistema italiano dovrebbe agevolare il libero accesso dei pazienti che vogliono smettere a questi dispositivi alternativi
Prof. Giuseppe Biondi Zoccai
Le parole del professore associato di cardiologia alla Sapienza di Roma, intervenuto al summit, riprendono quelle del professore Riccardo Polosa, autore dello studio più importante sul tema delle Ecig.
Secondo Polosa e le statistiche concesse dal Ministero Della Salute Inglese, quando si associa l’uso della sigaretta elettronica alla guida di un esperto, chi desidera smettere di fumare ha il doppio di possibilità di vincere la sfida.
…per quanto riguarda il mondo del tabagismo e del controllo del tabacco, esistono differenze abissali a livello mondiale: ci sono Paesi, come l’Inghilterra, dove le sigarette elettroniche sono parte integrante dell’attività promossa dagli organi di salute pubblica e vengono consigliate dal personale sanitario, e Paesi meno tolleranti, dove vige tuttora un approccio ”o smetti o muori”, che ormai sappiamo non portare ai risultati sperati
Riccardo Polosa