
Durante il mese Francese senza tabacco viene presentato uno studio Americano, risalente Giugno di quest’anno, a fronte dell’aumento delle malattie cardiovascolari.
Il fumatore che smette di fumare, avrà bisogno di almeno 15 anni perché il suo livello di rischio cardiovascolare diventi equivalente a quello di un non fumatore; questo dato viene riportato dai ricercatori dell’università di Vanderbilt negli Stati Uniti.
I dati dello studio sono stati ricevuti dal Daily Mail e saranno presentati la prossima settimana alla conferenza dell’American Heart Association.
Per lo studio sono state osservate quasi 8.700 persone metà dei quali fumatori abituali.
Gli scienziati hanno scoperto che, anche se il rischio cardiovascolare scende velocemente nei primi cinque anni dopo aver smesso di fumare, il cuore dei fumatori accaniti impiegherà più di dieci anni per azzerare i danni del tabacco.
Il rischio diminuisce ma persiste.
Meredith Duncan, ricercatrice al Centro medico universitario spiega che il cuore e i vasi sanguigni sono i più veloci da riparare, tuttavia un recupero completo richiede molto più tempo.
Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nei paesi industrializzati, quasi 150.000 morti ogni anno solo in Francia.
Certo l’abuso di alcol, zucchero e lo stile di vita sedentario non aiutano a mantenere basse le statistiche.
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